Genitori anziani ingestibili

Genitori anziani ingestibili: Disaccordo tra i figli.

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Avere dei genitori anziani ingestibili risulta essere uno dei problemi più comuni tra fratelli e sorelle ad un certo punto della vita. Infatti, sempre più spesso si sente parlare di genitori anziani che si trovano in una situazione di non autosufficienza oppure con malattie mentali, come ad esempio l’Alzheimer, che certo non facilitano il loro accudimento.

Ma come risolvere questo “problema”? Quali sono le responsabilità ed i doveri dei figli? E cosa succede se si hanno dei genitori non autosufficienti e c’è un disaccordo tra i figli?

Qui di seguito cercheremo di rispondere dettagliatamente a tutte queste domande così da avere un quadro completo su questa difficile e sempre più discussa questione.

Quando i genitori non sono autosufficienti.

Genitori anziani ingestibili: Disaccordo tra i figli.

Quando i propri genitori diventano anziani e nella maggior parte dei casi anche ingestibili a causa di malattie come ad esempio Alzheimer o una forte demenza senile, i figli si trovano spesso a discutere riguardo alla loro necessaria assistenza medica. 

Purtroppo, il fulcro principale di ogni discussione riguarda chi dovrà eventualmente provvedere al loro sostegno economico nel caso in cui la pensione del proprio genitore sia insufficiente. A tale dinamica va poi aggiunta, specialmente quando non vi è grande disponibilità economica dei figli, anche l’aspetto relativo all’aiuto socio-assistenziale vero e proprio all’anziano ingestibile.

Secondo il Codice Penale, l’articolo 591, stabilisce che tutti i figli hanno il dovere e il diritto di prendersi cura dei genitori anziani e ingestibili. Chi non rispetta tale articolo non solo commette una violazione degli obblighi di assistenza familiare prevista dalla legge, ma potrà punito con una reclusione da 6 mesi a 5 anni oltre ad una multa da 103 a 1.032€.

Infatti, anche se esiste un disaccordo tra i figli, questi dovranno per legge accudire i genitori non autosufficienti in proporzione alle proprie disponibilità economiche.

Nei casi limite, in caso di disaccordo tra i figli, sarà il giudice competente ad emanare una sentenza in cui si stabilisce, in base ai bisogni della persona anziana non autosufficiente e alle condizioni economiche, di chi dovrà farsene carico.

La legge e la tutela degli anziani.

Responsabilità e doveri dei figli

Diciamoci la verità, trovare il tempo di assistere continuamente i propri genitori non autosufficienti è sempre difficile, specialmente in questi tempi, ma nella maggior parte dei casi è anche essenziale. 

A complicare il tutto, magari, vi è anche un comportamento sbagliato e poco collaborativo da parte dei genitori che rende, difficile, se non impossibile, una serena risoluzione della questione.
Ma si sa che più si parla in giro e ci si confronta con amici e conoscenti, più si capisce che la questione non riguarda solo noi.

Di genitori anziani egoisti e cattivi ce ne sono sempre, e ci sono sempre stati. Non è una novità, anzi.

Sembra quasi un percorso obbligatorio della vita, che chi sa per quale ragione, porta tutti noi ad un certo punto a concentrarci solo su noi stessi, sui nostri bisogni ed egoismi.
Ciò che possiamo limitarci a fare, almeno per il momento, è sperare che per noi non sarà mai così, che il nostro atteggiamento sarà sicuramente più altruista (poi il tempo ci svelerà la verità).

Ad ogni modo, come già anticipato, l’articolo 591 del codice penale stabilisce che:

Chiunque abbandona una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a se stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni.

 

Ovviamente la legge non prevede soltanto una regolamentazione per quanto riguarda l’abbandono dei propri genitori ma li tutela anche nel caso in cui vengano fatti mancare loro i mezzi di sussistenza. In tal caso, i figli che abbandonano i genitori bisognosi di aiuto, corrono il rischio di rispondere del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare.

L’art. 570 del codice penale:

Chiunque, abbandonando il domicilio domestico, o comunque serbando una condotta contraria all’ordine o alla morale delle famiglie, si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale, alla tutela legale o alla qualità di coniuge, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da 103€ a 1032€.

Quali sono le responsabilità e doveri dei figli nei confronti dei genitori anziani?

Quando un genitore non è più in grado di provvedere a sé stesso, la legge impone delle responsabilità e doveri ai figli. Infatti, la loro assistenza morale e materiale non è solo un dovere morale da parte dei figli, ma anche un dovere giuridico.

Ecco alcune responsabilità e doveri dei figli verso i genitori non autosufficienti:

  • Versare gli alimenti ai genitori anziani: Tale dovere è previsto solo nel caso in cui il genitore non sia in grado di provvedere, in tutto o in parte, al proprio mantenimento;
  • Prestare ai genitori anziani le cure e l’assistenza necessaria.

Se i figli non possono prestare ai genitori non autosufficienti tutte le cure e l’assistenza necessaria per questioni lavorative o per qualsiasi altro motivo, possono procedere con l’assunzione di una badante oppure richiedere un ricovero presso una R.S.A, cioè una residenza sanitaria assistenziale, precedentemente conosciuta come “Casa di riposo“.

Nel caso in cui ci fosse ancora disaccordo tra i figli e si decida quindi di avviare una procedura legale avvalendosi di un avvocato, il giudice adito, qualora lo ritenesse opportuno, potrà nominare un amministratore di sostegno.

L’amministratore di sostegno avrà il compito di assistere, sostenere e rappresentare il genitore non autosufficiente.
Talvolta, qualora il caso lo richieda, può anche
presentare un’istanza al giudice che preveda il ricovero coatto della persona anziana presso una R.S.A. Quindi, per intenderci, non è detto che il ricovero presso una casa di cura dipenda solo ed esclusivamente dalla volontà della persona anziana.

Infatti, l’amministratore può effettuare atti di ordinaria e straordinaria amministrazione.

L’art. 410 c.c, stabilisce che:

Nello svolgimento dei suoi compiti l’amministratore di sostegno deve tener conto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario.

L’amministratore di sostegno deve tempestivamente informare il beneficiario circa gli atti da compiere nonché il giudice tutelare in caso di dissenso con il beneficiario stesso. In caso di contrasto, di scelte o di atti dannosi ovvero di negligenza nel perseguire l’interesse o nel soddisfare i bisogni o le richieste del beneficiario, questi, il pubblico ministero o gli altri soggetti di cui all’articolo 406 possono ricorrere al giudice tutelare, che adotta con decreto motivato gli opportuni provvedimenti.

L’amministratore di sostegno non è tenuto a continuare nello svolgimento dei suoi compiti oltre dieci anni, ad eccezione dei casi in cui tale incarico è rivestito dal coniuge, dalla persona stabilmente convivente, dagli ascendenti o dai discendenti.

L'amministratore di sostegno.

Chi può chiedere la nomina di questa figura?

Possono chiedere la nomina di un amministratore di sostegno:

  •         Il coniuge;
  •         Il giudice in caso di disaccordo dei figli;
  •         I parenti entro il 4° grado;
  •         Il tutore o il curatore;
  •         Gli affini entro il 2°grado.
Complicazioni.

Cosa succede se il genitore anziano rifiuta l'assistenza?

Se un genitore rifiuta l’assistenza di una badante oppure il ricovero presso una R.S.A, la legge ha pensato ad alcune soluzioni per risolvere questo problema.
Infatti, anche se i figli facessero firmare ai genitori la loro rinuncia ad essere assistiti, e poi se ne lavassero le mani, incorrerebbero comunque nel reato di abbandono. Quindi, come precedentemente spiegato, la figura dell’amministratore di sostegno diviene essenziale e sarà l’unica figura che potrà contrattare con il giudice per l’ottenimento di “autorizzazioni ad agire” contro la volontà della persona anziana (ma sempre e solo nel suo interesse).

Quali sono le soluzioni previste dalla legge che prevedono un approccio più soft?

Uno dei figli può valutare di lasciare il proprio lavoro per un tempo massimo di 2 anni grazie all’utilizzo della Legge 104, così da poter assistere il genitore autonomamente. Questa soluzione può essere presa in considerazione solo nel caso in cui il genitore non sia più autosufficiente e che necessiti quindi di assistenza 24 ore al giorno.

Altra soluzione, seppur parziale, è quella di farsi firmare un documento nel quale si evinca a chiare lettere la rinuncia all’assistenza esonerando da qualsiasi responsabilità i propri figli. Come indicato in precedenza, questa non è una soluzione al 100% in quanto non tutela realmente ne gli interessi del genitore non autosufficiente ne i figli che possono essere esposti a denunce dei medici, dell’ASL, degli assistenti sociali ecc. ecc.

La soluzione migliore in assoluto resta comunque quella di convincere i propri genitori che l’assistenza sia senz’altro necessaria.

La vita di figli con genitori anziani ingestibili.

Anziano non autosufficiente, cosa fare?

Assistere genitori anziani può diventare una corsa ad ostacoli: fra doveri di un figlio verso i genitori, obblighi verso la propria famiglia e impegni lavorativi, la vita si fa molto complicata, soprattutto quando l’anziano rifiuta assistenza, del figlio o di chiunque altro.

Il primo impatto con un genitore che diventa non più autosufficiente può essere devastante: assistere al decadimento fisico e, purtroppo, talvolta mentale del proprio genitore crea spesso una sorta di rifiuto per una condizione che, invece, non è reversibile.
Il primo passo da fare, quindi, è prenderne atto e mettere in campo tutte le strategie necessarie per assicurare all’anziano l’assistenza e le tutele che gli spettano per legge.

E a tal proposito, c’è una cosa da sapere: se è vero che, talvolta, soprattutto nelle famiglie in cui la donna non lavora, è possibile prendersi cura di un anziano non autosufficiente, è pur vero che nei casi in cui figli e coniugi lavorino, prendersi cura di genitori anziani ingestibili diventa una missione impossibile, causa di tensioni e sensi di colpa di difficile risoluzione. In questo caso, va trovata una soluzione alternativa.

Non solo convivenza.

Assistenza genitori anziani da parte dei figli: perché accettare un aiuto esterno.

Se una convivenza con gli anziani non autosufficienti è impossibile, per realizzare quelli che sono i doveri dei figli verso i genitori, esistono due sole soluzioni:

  • Assumere una badante – se tutti i membri della famiglia lavorano o sono impegnati negli studi, farsi aiutare da una persona esterna alla famiglia può essere la soluzione ideale per continuare a rispettare i doveri morali dei figli verso i genitori. Loro potranno comunque rimanere a vivere in famiglia, ma ci sarà qualcuno che potrà espletare tutte quelle mansioni necessarie ad assicurare all’anziano le cure e le attenzioni a cui ha diritto. In questo caso, una badante è la risorsa migliore.
  • Scegliere una struttura residenziale – prendersi cura dei genitori anziani talvolta può essere impossibile, quindi, niente sensi di colpa: se non è possibile accudirlo come si deve, allora è meglio collocarlo in una RSA, che possa garantirgli tutto l’accudimento e le cure mediche di cui certamente avrà bisogno. Se poi è possibile scegliere una struttura vicino a casa, che possa favorire visite frequenti, ne beneficerà anche il rapporto, che finalmente scevro da continue tensioni, potrà tornare nei binari di un’affettuosa relazione genitore-figlio. Funzionerà, anche con una madre anziana egoista!
Tutti i segnali della mancanza di autosufficienza.

Assistenza genitore anziano: come capire quando non è più autosufficiente.

L’obbligo di assistenza ai genitori anziani è un imperativo morale ed è sempre dovuto, ma diventa un preciso dovere, la cui inosservanza è punita per legge, nel caso in cui gli anziani diventino non autosufficienti. Gli obblighi dei figli nei confronti dei genitori diventano, in questo caso, ancora più stringenti.

E quando si hanno genitori anziani in casa, non è difficile accorgersi di quando l’autosufficienza viene meno. A patto, ovviamente, di non avere un vero e proprio rifiuto mentale per le condizioni del genitore.

  • Depressione;
  • Inattività;
  • Asocialità;
  • Comportamento aggressivo;
  • Disordine mentale;
  • Disorganizzazione;
  • Mancanza di memoria.

Questi sono tutti segnali che qualcosa non sta più funzionando come deve: l’anziano non è o non sarà a breve autosufficiente ed è necessario cominciare a pensare a quali contromisure mettere in atto, per non venire meno all’obbligo assistenza genitori.

Obblighi figli verso genitori.

Genitori anziani, obblighi dei figli.

I genitori anziani in casa rappresentano una bella sfida, e i figli di genitori anziani lo sanno bene.
Come abbiamo visto, il genitore ha diritto ad essere accudito, così come il mantenimento genitore anziano è addirittura previsto dalla legge.

Ma come relazionarsi con un padre o una madre anziani?
Con molta pazienza, perché gli anziani diventano egoisti e qualche volta si dimenticano di gratificare, o quanto meno ringraziare, i figli per tutto ciò che fanno per loro. L’assistenza genitori anziani prevede quindi spalle grosse e una grande capacità di volare alto sulle loro critiche e lamentele.

Ma da questa cosa non si scappa: e non solo perché assistere i genitori anziani è un dovere morale e nemmeno perché è addirittura previsto dalla legge. Non si scappa perché stiamo parlando di genitori, che in passato hanno accudito i loro figli, il più delle volte con amore e dedizione. Ed oggi che sono loro a necessitare di assistenza, i figli devono assicuragliela.

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