Vacanze rovinate

Vacanze rovinate.

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Quando le ferie sono rovinate a causa di una cattiva organizzazione.

Vacanze rovinate: come ottenere il risarcimento?

Hai prenotato, vorresti vivere una vacanza da sogno, ma qualcosa non va per il verso giusto?
Non preoccuparti, questo è l’articolo adatto per saperne di più.

Il danno da vacanza rovinata, rappresenta una vera e propria perdita per il viaggiatore.
Grazie al D.Lgs. n. 62 del 2018, sono state rafforzate le tutele a favore dei turisti e di chi viaggia con fini professionali, aumentando, di fatto, le responsabilità dei tour operator e obbligandoli, tra l’altro, ad operare nel settore turistico con più trasparenza e professionalità.

Le vacanze rovinate, rappresentano un danno economico piuttosto elevato, ma non solo questo.
Non è un caso, infatti, che tali circostanze siano causa di forte stress per chi le vive e che, il più delle volte, pregiudichino il rendimento lavorativo al ritorno dopo le ferie.

Sappiamo bene quanta frustrazione si possa provare in seguito alle ferie rovinate, specialmente poi quando il viaggio è stato organizzato in tutti i dettagli e ci si aspetta di vivere una vacanza da sogno.

Ma scopriamo insieme che cosa sono i danni da vacanza rovinata e come ottenere un risarcimento.

Si parla di danno da vacanza rovinata quando vi è un problema subito dal turista (o viaggiatore professionale) e non imputabile alla sua condotta che, di fatto, non gli ha permesso di godere a pieno dei servizi pagati e che fanno parte di un pacchetto turistico o un viaggio organizzato.

È importante, dunque, inviare la richiesta risarcitoria il prima possibile per non perdere l’occasione di ricevere un riconoscimento economico a fronte del danno psico-fisico subito.

I viaggiatori e le aspettative disattese.

Che cosa si intende per danno da ferie rovinate?

Le “ferie rovinate” si verificano quando sussiste un problema non imputabile al viaggiatore, che pregiudica la riuscita, in termini di soddisfazione e appagamento, del servizio turistico sponsorizzato e offerto.

Quando si parla di risarcimento danni da vacanza rovinata dobbiamo sempre tener presente che, il danno di cui stiamo parlando, è un danno legato non solo alla sfera economica strettamente connessa all’acquisto del viaggio organizzato.
Il viaggiatore, infatti, non potendo godere, del tutto o in parte, del viaggio organizzato, subirà una perdita, sia in termini economici che di benessere psicofisico.

Svago e riposo, sono solo alcuni dei diritti che il viaggiatore vanta, e che è giusto che pretenda, quando stipula un contratto di viaggio all inclusive con un tour operator o un’agenzia di viaggio.

Richiedere un risarcimento delle vacanze per non aver potuto godere a pieno (o totalmente) delle proprie ferie, rientra sicuramente nei diritti del viaggiatore.

Per intenderci meglio, qualora le tue aspettative siano deluse a causa di:

  • Un alloggio non conforme a quanto pattuito;
  • Un trasporto (anche aereo) che, non arrivando in orario, ti ha fatto perdere parte della vacanza;
  • Una struttura ricettiva che non rientra negli standard garantiti dal pacchetto turistico;

Potrai fare un reclamo e richiedere un risarcimento connesso al tempo perso e all’irripetibilità dell’occasione perduta.
Ricorda, inoltre, che potrai richiedere il risarcimento delle vacanze indipendentemente dalla risoluzione del rapporto.
Ciò significa che, anche se hai usufruito di tutto il pacchetto vacanze, potrai comunque richiedere un risarcimento.

Anche la  Corte di Giustizia Europea si è finalmente espressa per la prima volta nel 2020 circa il danno per vacanza rovinata, emanando una sentenza che obbligava il risarcimento del danno del turista che non ha potuto godere pienamente del viaggio e dei servizi elencati nel contratto.

L’importanza di questa sentenza risiede, non solo nella maggior tutela per viaggiatori, ma anche in una migliore regolamentazione del mercato turistico e della concorrenza.

Ciò che serve per un risarcimento.

Il viaggiatore è tenuto a portare delle prove.

Quando si parla di risarcimento dei danni, è di estrema importanza che il viaggiatore sia in possesso di:

  • Una copia del contratto stipulato con la l’agenzia di viaggio o il tour operator;
  • E che abbia le idee ben chiare circa i disagi subiti.

Le prove dell’inadempimento del tour operator vanno presentate tramite foto, filmati, testimonianze e documenti che attestino le disavventure subite durante il viaggio.

Sarà poi compito del tour operator provare, eventualmente, la sua estraneità circa l’accaduto.

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Non farti scappare quest’occasione.

Il Codice del Turismo.

L’evoluzione della legge nel 2011.

L’evoluzione vera e propria c’è stata nel 2011 con l’introduzione del Codice del Turismo dove sono state individuate:

  • Le cause che possono rovinare la vacanza e arrecare danno, soprattutto per quanto riguarda l’inadempimento delle prestazioni oggetto del pacchetto turistico;
  • E viene definito, inoltre, il danno correlandolo all’irripetibilità dell’occasione perduta per il viaggiatore.
Un ulteriore punto sulla faccenda.

Direttiva del 2015 attuata nel 2018 in Italia.

Il Decreto legislativo 21 maggio 2018, n. 62, in atto dal I luglio 2018. Si occupa della direttiva (UE) 2015/2302, modificando, di fatto, l’art. 46 del Codice del Turismo, sul Risarcimento del danno da vacanza rovinata, poiché:

  • Nel caso in cui l’oggetto del pacchetto prenotato non sia di scarsa importanza, il viaggiatore per turismo o per lavoro, può richiedere all’organizzatore (tour operator) o all’agenzia, un risarcimento del danno in proporzione al tempo della vacanza inutilmente trascorso e all’irripetibilità dell’occasione perduta.
  • Il diritto al risarcimento si prescrive in 3 anni a decorrere dalla data del rientro del viaggiatore dal luogo di partenza.
Il benessere del viaggiatore.

Perché oltre al danno patrimoniale, parliamo di danno esistenziale?

Solo una passeggiata nei boschi o una passeggiata sulla spiaggia in una mattinata di sole può risvegliare i sentimenti più intimi di felicità e pace” (Bell, Fisher, Baum, Greene, 1996).

La psicologia del benessere e la psicologia positivista hanno dimostrato i benefici del vivere in un contesto favorevole.
Ma non non solo questo.
Hanno dimostrato quanto sia importante staccare la spina dalla routine giornaliera e quanto ne possa beneficiare la mente e l’organismo.

Il danno esistenziale sarà, dunque, calcolato, ai fini della compensazione pecuniaria, in proporzione alla perdita di opportunità. Tale opportunità è individuata nella possibilità, ormai svanita, di vivere un’esperienza rilassante e rigenerante. Tutto questo avviene proprio perché il viaggiatore, che si vede privato inaspettatamente di determinati benefici, subisce un forte stress mentale e fisico che si porta dietro per diverso tempo.

Ci sono due aspetti da considerare:

  • La sfera relazionale del viaggiatore, che non potrà vivere a pieno il godimento di quel periodo prenotato per la sua vacanza. E ciò peggiorerà il suo rientro alla vita routinaria e vivrà una sensazione di forte nervosismo;
  • La sfera di realizzazione, ovvero quando il viaggiatore non riuscirà a realizzare il suo obiettivo non potendo godere del periodo di relax.

Sul piano del benessere e sul piano di qualità della vita, il viaggiatore non potrà beneficiare del periodo di ferie stabilito.
Come puoi vedere, quindi, i danni esistenziali sono risarcibili se derivano dalla violazione di un diritto garantito dall’ordinamento giuridico italiano (art. 2059 del Codice Civile).

Meglio affidarsi ad un professionista.

Come si richiede il risarcimento?

Dopo l’inadempimento del servizio, o anche durante durante il viaggio, bisogna fare reclamo all’organizzatore o al tour operator per fax o email.

Nel caso di mancata risposta a 10 giorni dal rientro, si può presentare un reclamo formale tramite raccomandata o PEC, indicando l’inadempimento contrattuale (corredato di foto, video e scontrini) e le motivazioni.
Il lasso temporale di 10 giorni non rappresenta per la Corte di Cassazione un termine di decadenza, ma è consigliabile attenersi. L’importante, ad ogni modo, è che il reclamo per una vacanza rovinata avvenga entro l’anno.

Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi a un professionista, poiché bisogna predisporre al meglio il reclamo, la richiesta di risarcimento e velocizzare il tutto. Spesso e volentieri, gli operatori turistici, giocano sulla poca conoscenza dei viaggiatori circa i loro diritti e se ne approfittano appigliandosi a dei cavilli legali. Con l’aiuto di un avvocato online, però, potrai gestire la faccenda in maniera dinamica ed incisiva senza giungere necessariamente a processo.

Meglio chiudere in maniera transattiva?

Come viene quantificato il danno?

Dopo che viene stabilita la risarcibilità del danno da vacanza rovinata, bisogna verificare in che modo sia quantificabile. Secondo la giurisprudenza e come abbiamo appreso dalle sentenze della Corte di Giustizia Europea, il danno va quantificato in senso equitativo.

Equitativo significa “a discrezione del Giudice” che terrà conto:

  • dell’irripetibilità del viaggio;
  • del valore soggettivo attribuibile alla vacanza;
  • e dello stress subito dal viaggiatore in seguito agli imprevisti.

È bene ricordare che l’obiettivo primario dell’avvocato al quale ti affiderai, sarà sempre quello di tutelare i tuoi interessi evitando un lungo processo, e di chiudere, qualora il caso lo richieda, tutta la procedura in maniera transattiva.
In questo modo, avrai la possibilità di ottenere la tua compensazione pecuniaria in maniera più rapida senza attendere anni e anni le procedure giudiziali.

Bisogna stare attenti.

I termini di prescrizione per richiedere il risarcimento.

Abbiamo parlato precedentemente di quanto sia importante attenersi ai termini proprio per essere certi di ricevere un giusto risarcimento.
Non bisogna sottovalutare questi limiti temporali imposti dalla legge e bisogna specificare che i termini di prescrizione per inoltrare la richiesta di rimborso variano in base al tipo di danno subito per vacanza rovinata e quindi al suo relativo pregiudizio.

Il danno potrebbe per esempio riguardare una crociera andata male o un’escursione saltata o uno smarrimento di bagaglio o per esempio la difformità della location rispetto al flyer.

Scopriamo insieme allora quali sono i termini di prescrizione per richiedere il risarcimento in base alla tipologia di vacanza:

  • 1 anno decorrente dal giorno di rientro all’abitazione del viaggiatore nel caso di vacanza rovinata, quindi nel caso in cui il danno sia derivante dalla perdita di occasione di svagarsi a causa di problemi imputabili all’organizzatore del viaggio o agenzia;
  • 3 anni per i danni alla persona quindi nel caso di un infortunio durante il viaggio dovuto alla mancanza di supporti previsti dalla legge;
  • 1 anno per danni riportati alle cose trasportate;
  • 18 mesi per danni subiti dalle persone durante il trasporto;
  • 2 anni nel caso di danno da vacanza rovinata causato dal trasporto aereo.
Quando l'avvocato fa la differenza.

Considerazioni sulla strada da seguire.

  • Quando ti rivolgi a un tour operator o agenzia viaggi, cerca sempre di leggere correttamente il contratto che ti viene presentato e tutto ciò che comprende;
  • Scegli sempre agenzie di viaggi affidabili e non badare a quei 50 euro in più perché, è probabile che, saranno proprio quelli  che ti eviteranno di vivere situazioni spiacevoli;
  • Durante la vacanza cerca di non esporti a pericoli, soprattutto nelle strutture dell’Hotel o del villaggio turistico scelto;
  • Se non conosci le lingue, cerca di rivolgerti a una guida turistica del luogo che possa guidarti durante il tuo viaggio;
  • Calcola i pro e i contro della scelta del tour operator e della vacanza prenotata, per non avere sorprese prima della partenza;
  • Nel caso di problematiche o vacanza rovinata, rivolgiti sempre a un professionista in modo che possa fare per te il reclamo nel minor tempo possibile;
  • Nel caso in cui riscontrassi dell problematiche, raccogli le prove e conserva sempre documenti e scontrini che attestino quanto accaduto.

Il danno da vacanza rovinata, soprattutto in periodi come questo, è molto frequente.
Spesso le agenzie di viaggio poco serie, non consigliano la migliore soluzione per te, ma ciò che per loro risulta più economicamente vantaggioso. Quando si ha a che fare con queste attività di dubbia serietà è molto probabile ritrovarsi in qualche impiccio.

Per fortuna, da qualche anno la procedura per richiedere un risarcimento (sia patrimoniale che esistenziale) è più snella e veloce consentendo ad avvocati e professionisti del settore, di richiedere le compensazioni pecuniarie in tempi considerevolmente più brevi.

Il nostro consiglio è rivolgersi sempre a un professionista che possa effettuare queste operazioni per te, in modo da essere tutelato al 100% per la perdita subita e, eventualmente, valutare la migliore strada da intraprendere.

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