Medico legale. Chi è e cosa fa?

Medico legale. Chi è e cosa fa?

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La figura del medico legale.

Chi è il medico legale?

Esistono diverse categorie di medici e ciascuna è caratterizzata da specifiche conoscenze e specializzazioni. Non sono pochi coloro che, sentendo parlare di medicina legale, vorrebbero conoscere o approfondire maggiormente questo importante ambito della medicina.

Il medico legale è lo specialista che indaga sulle cause relative a fatti di interesse sia medico che giuridico allo scopo di quantificare il danno patito dal paziente.

L’assistenza medico legale si rivela fondamentale nel lavoro di un giudice o di un avvocato, i quali, nell’affrontare determinati casi, non hanno le competenze e le conoscenze specifiche e necessitano quindi dell’ausilio di un esperto.

Il medico legale è una figura professionale fondamentale per le seguenti attività:

Dunque, se hai subito lesioni a causa di un incidente stradale o sei stato vittima di malasanità, dovrai rivolgerti ad uno studio medico legale. In questi casi un parere medico legale è infatti fondamentale.

L'attività del medico forense.

Di cosa si occupa il medico legale?

Ma cosa fa un medico legale? Le consulenze medico legali abbracciano un campo d’azione piuttosto vasto.

Quanto alle competenze del medico-legale, quest’ultimo può, ad esempio, effettuare l’autopsia di un cadavere e, dunque, procedere con indagini di tipo biochimico su sangue, tessuti e oggetti connessi all’evento su cui si indaga, collaborando con gli inquirenti al fine di individuare eventuali colpevoli qualora si verifichino morti misteriose.

Nelle ipotesi di infortunio sul lavoro o di sinistro stradale, il medico legale ha invece la facoltà di accertare l’entità dei danni riportati a seguito dell’evento traumatico e di redigere una perizia medico-legale essenziale per richiedere, grazie all’ausilio di un avvocato, il risarcimento del danno.
Nella perizia verrà anche attribuito un punteggio allo scopo di ottenere il giusto risarcimento.

Lo specialista calcola il punteggio in questione, che sta ad indicare il danno biologico patito dal paziente, rifacendosi alle cosiddette Tabelle del Tribunale di Milano.

Se il danno biologico consiste in un danno lieve, in tal caso si parla di danno micropermanente (sino al 9% di danno biologico). Se invece trattasi di danno severo (cioè oltre al 9%), allora si è in presenza di un danno macropermanente.

Quanto invece ai danni che derivano da malasanità, i medici legali hanno il compito di valutare l’entità del danno e la possibilità che lo stesso sia stato determinato da un errore del medico o da un difetto della struttura sanitaria. Nell’ipotesi di danno da mancata diagnosi, ad esempio, il danneggiato può richiedere una visita medico legale per valutare la sussistenza della responsabilità professionale in capo ai sanitari che non hanno diagnosticato la specifica malattia.

In Italia sono pochissimi i medici legali specializzati nella responsabilità medica e ciò ha consentito loro di svolgere il proprio lavoro a livello nazionale. Alcuni di essi si sono specializzati nella malasanità chirurgica, altri in quella da parto e altri ancora nella malasanità oncologica.

Con il termine malasanità si indicano i seguenti fenomeni:

  • errore medico;
  • cure o pratiche inutili, dannose o superflue;
  • cattiva gestione della sanità pubblica.

È importante ricordare che il medico legale deve procedere con la visita del paziente solo nel momento in cui la situazione clinica risulti stabilizzata.

Medico legale. Chi è e cosa fa?
Cos'è la relazione peritale del medico legale?

Medico legale: la perizia.

Terminata la visita medico legale, l’esperto fa una relazione scritta, vale a dire la cosiddetta perizia medico legale (o perizia di parte).
Questo documento deve indicare in maniera dettagliata:

  • Anamnesi dell’evento lesivo;
  • Disturbi subiti dalla persona danneggiata a causa di questo evento;
  • Incidenza sulle abitudini di vita delle lesioni subite;
  • Terapie effettuate;
  • Eventuale invalidità che consegue all’evento lesivo.

Non si tratta di un documento volto solamente a certificare lo stato di invalidità del paziente, dal momento che, oltre a descrivere le condizione di salute del soggetto danneggiato e i danni patiti, individua anche il nesso di causalità fra questi ultimi e l’evento lesivo.
Inoltre, come già specificato, la relazione peritale effettuata dal medico legale quantifica il danno biologico.
È in virtù di quanto emerge dalla perizia medico legale che si decide se imboccare la strada della richiesta di risarcimento e stabilire quali sono i danni per malasanità che vanno richiesti.

La perizia medico legale permette:

  • l’individuazione della natura delle lesioni;
  • la corretta quantificazione del danno subito;
  • l’individuazione di una proposta di accordo;
  • la negoziazione di una proposta in via bonaria;
  • l’avvio di una eventuale azione giudiziaria.

Le perizie medico-legali terminano con la quantificazione dell’inabilità temporanea e permanente della persona lesa.
La prima non è altro che l’invalidità subita dal soggetto danneggiato per un periodo di tempo limitato a partire dall’evento lesivo sino alla completa guarigione o, quantomeno, fino al raggiungimento di una condizione di stabilità dalla quale non ci si aspetta più alcun miglioramento.

Il medico legale (o perito medico legale) procederà con il conteggio dei giorni in cui il paziente non ha potuto svolgere le sue regolari mansioni a causa dei danni subiti, indicando una percentuale che potrà essere assoluta (ossia del 100%) nell’ipotesi di ricovero in ospedale, o non assoluta (vale a dire del 75% per i giorni di sofferenza maggiore, 50% e 25% per i giorni in cui il soggetto ha patito una sofferenza minore).

Si parla invece di invalidità permanente quando il paziente, a causa dell’evento lesivo, subisce dei danni che si trascinerà per il resto della sua vita a seguito del fatto lesivo.

In cosa consiste l'esame autoptico?

Medico legale: l'autopsia.

Un’altra attività importante che il medico legale svolge normalmente è rappresentata dall’autopsia (esame autoptico).
Questo esame può essere richiesto dall’Autorità Giudiziaria o dai parenti del cadavere e con esso vengono esaminati dettagliatamente il corpo e gli organi per determinare la causa ed i mezzi del decesso.
Sono diverse le finalità dell’esame autoptico, ad esempio, verificare la diagnosi clinica dal punto di vista anatomico, riscontrare eventuali malattie infettive e accertare le cause del decesso. Dunque, il medico legale si serve di tutti gli elementi metodologici e tecnici della medicina legale per esaminare il cadavere, per determinare il momento della morte ed i mezzi o i meccanismi che l’hanno causata.

L’esame autoptico non può essere effettuato prima di ventiquattro ore dal decesso, salvo che il corpo sia stato soggetto ad eventi incompatibili con uno stato di morte apparente. Inoltre, in tutte le ipotesi in cui occorra verificare immediatamente le cause della morte, prima di iniziare tutte le operazioni, viene effettuato un accertamento elettrocardiografico prolungato.

Infine, l’autopsia rientra fra gli accertamenti tecnici non ripetibili di cui all’art. 360 c.p.p., dal momento che essa viene effettuata sul cadavere, che, per sua natura, è soggetto a modificazioni e alterazioni. Il medico legale ha l’obbligo di attenersi alle cosiddette “Istruzioni sulla tecnica medico-legale delle autopsie giudiziarie”, che sono tutt’oggi in vigore.

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