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Requisiti per diventare amministratore di condominio.
Prima che entrasse in vigore la legge sul condominio (L. n. 220/2012), non era previsto alcun requisito per diventare amministratore di condominio se non onorabilità e professionalità, come previsto dal comma 1 dell’art. 71-bis delle disposizioni di attuazione del codice civile.
Con il d.l. n. 145/2013 (decreto Destinazione Italia), il legislatore è intervenuto affidando al Ministero della Giustizia la competenza ad emanare un regolamento che si occupasse della formazione degli amministratori di condominio.
Attualmente, l’atto normativo di riferimento è il decreto ministeriale n. 140/2014, intitolato “Regolamento recante la determinazione dei criteri e delle modalità per la formazione degli amministratori di condominio nonché dei corsi di formazione per gli amministratori condominiali”.
I requisiti per fare l’amministratore di condominio sono i seguenti:
- godimento dei diritti civili;
- assenza di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio ovvero per qualunque delitto non colposo per il quale è prevista la pena della reclusione non inferiore nel minimo a 2 anni e nel massimo a 5 anni;
- l’assenza di interdizione o inabilitazione;
- l’assenza di annotazione del proprio nome nell’elenco dei protesti cambiari;
- il non essere stato sottoposto a misure di prevenzione definitive.
Le doti caratteriali necessarie per diventare amministratore di condominio.
L’aspirante amministratore di condominio deve anche possedere delle importanti doti caratteriali, cioè lo stesso deve:
- sapersi relazionare facilmente e cortesemente con i condomini;
- riuscire ad organizzarsi e a coordinare il proprio lavoro, in maniera tale da essere sempre pronto a gestire le emergenze dei condomini;
- essere in grado di mediare e comporre le liti condominiali, ossia quei litigi che si possono instaurare tra vicini di casa;
- essere in grado di risolvere le diverse problematiche che possono sorgere all’interno degli stabili amministrati.

Corso per la qualifica di amministratore di condominio.
Finora abbiamo visto i requisiti e le doti che un amministratore condominiale deve possedere. Ma come diventare amministratore di condominio?
Secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale n. 140/2014, per diventare amministratrice o amministratore di condominio, oggi, occorre frequentare un corso di formazione iniziale della durata di almeno 72 ore. Inoltre, l’amministratore è tenuto ad una formazione periodica della durata di almeno 15 ore annue, che va completata entro l’8 ottobre di ogni anno.
Ai fini dell’esercizio professionale e non occasionale occorre aprire la partita IVA e versare i contributi all’INPS, salvo si appartenga ad un ordine professionale con proprio istituto previdenziale di riferimento.
Quanto al costo del corso amministratore di condominio, l’ammontare dello stesso è variabile e ed è liberamente fissato dall’ente organizzatore. Esso varia da poco più di 100 euro a diverse centinaia di euro.
Naturalmente, il corso, più è costoso, più è in grado di fornire un’elevata preparazione.
Del resto, l’amministratore condominiale deve ben conoscere tutte le regole condominiali generali, il codice del condominio, la nuova legge sul condominio ed, altresì, deve essere capace di risolvere problematiche a volte anche particolarmente complesse, che vanno dal diritto civile, al diritto amministrativo, al diritto ambientale, alla ragioneria e tanto altro.
Cosa fa l’amministratore di condominio?
Vediamo adesso cosa fa un amministratore di condominio.
Le principali mansioni dell’amministratore condominiale sono le seguenti:
- fare rispettare a tutti i condomini il regolamento di condominio ed eventualmente redigere lo stesso, se non ancora esistente;
- redigere il bilancio preventivo e consuntivo e riscuotere le quote condominiali;
- convocare le assemblee condominiali e applicare le relative deliberazioni;
- eseguire gli adempimenti fiscali (ad esempio, la presentazione della certificazione unica dei redditi e della certificazione dei redditi dei sostituti di imposta);
- tenere il registro della contabilità e il registro dei verbali (registri condominiali).