Calcolo impronta hash: un'utile risorsa legale.
Perché hai bisogno di uno strumento per il calcolo impronta hash? Perché, fino a pochi anni fa, la maggior parte della documentazione legale era in formato cartaceo e per attestarne la conformità era sufficiente apporre un timbro recante la canonica dicitura o, addirittura, corredare tale documentazione con apposita certificazione.
Oggi, con l’avvento delle procedure telematiche, è sorta la necessità di attestare la conformità anche dei documenti digitali. E per questo motivo sono nati i relativi strumenti per generare l’impronta informatica, come quello che in questa pagina mettiamo a tua disposizione, in modo del tutto gratuito.
Calcolo dell'Impronta hash
Verifica dell'Impronta hash
E POI...
File: {{file.name}}
Dimensioni: {{file.size}} bytes - {{Math.floor(file.size/1024)}} kilobytes
Riferimento temporale: {{file.date}}
Impronta Hash SHA256: {{file.hash}}
Cos'è l'impronta informatica e a cosa serve?
Per capire in cosa consiste l’impronta informatica è necessario comprendere a fondo cosa sia un file. E non importa che sia un documento di testo o un file immagine, perché in quanto file, funzionano tutti allo stesso modo.
Tutti i documenti informatici sono composti da byte, ciascuno dei quali è formato da 8 bit, che, a loro volta, possono assumere valore uno o zero. Le sequenze di bit, quindi, sono potenzialmente infinite, ossia ne esistono tante quanti sono i file in circolazione, a meno che qualcuno di loro non sia stato duplicato: solo in quel caso, infatti, si avrà la medesima sequenza di bit.
Da questa breve spiegazione si evince, quindi, che ogni documento, di qualsiasi natura esso sia, possiede una sua specifica sequenza di bit ed è proprio questa peculiare caratteristica che permette di generare la cosiddetta impronta informatica, in grado di attestare, in modo inequivocabile, che quel documento è esattamente quello prodotto dall’autore, senza che siano intervenute manomissioni di alcuna sorta.
Calcolo hash: il sistema che ti grantisce il controllo sull'originalità del documento.
Con il calcolo hash, quindi, è possibile produrre una sorta di evidenza informatica, che solitamente consiste in una sequenza di lettere e numeri, generati da un apposito algoritmo.
Ma come funziona?
L’algoritmo, man mano che “legge” il documento, determina una serie di impronte intermedie, ognuna delle quali viene definita in base a quella precedente. Grazie a complicatissime operazioni matematiche, l’algoritmo potrà così definire l’impronta di un documento, che sarà sempre diversa da quella di qualsiasi altro file.
Per capirci, se anche tu provassi a cambiare una sola parola di un documento di 500 pagine, l’algoritmo assegnerebbe una differente impronta hash ai due file. Ovviamente, ne consegue che se tu provassi a calcolare l’impronta digitale di un documento più e più volte, otterresti sempre il medesimo risultato.
Un’altra caratteristica importantissima dell’impronta hash è che, da essa, in nessun modo è possibile ricavare il documento originale: se con i moderni sistemi di cifratura, infatti, è possibile codificare e decodificare testi e immagini, il calcolo hash non permette questa operazione.
Il generatore di impronta informatica, infatti, si limita ad assegnare un’impronta hash al tuo documento, ma nessuno potrà mai risalire al contenuto originale a partire dal codice in questo modo generato.
Calcolo Impronta hash.
Per queste sue caratteristiche, il calcolo impronta hash riveste un ruolo fondamentale nel lavoro di avvocati, notai, giudici e tutte quelle figure professionali che operano in campo legale.
Per questo settore, infatti, è fondamentale avere la garanzia che i documenti sui quali si è lavorato non siano stati contraffatti o successivamente modificati.
Inoltre, questo strumento è indispensabile poter procedere anche alla cosiddetta “verifica marca temporale”, ossia la possibilità di controllare l’ora esatta in cui è stato creato un certo documento.
Con questo strumento per il calcolo hash online potrai sia generare un’impronta hash per il tuo documento, sia verificare che la documentazione ricevuta sia davvero quella originale, chiedendo l’impronta digitale del file e confrontandola con quella del documento in tuo possesso.
Nel primo caso ti basterà trascinare o inserire manualmente il tuo file nell’apposito spazio e ottenere l’impronta digitale corrispondente, nel secondo dovrai prima inserire l’impronta hash ricevuta, poi il documento e verificarne la corrispondenza. Uno strumento utilissimo per il tuo lavoro e la tua sicurezza, a cui non vorrai più rinunciare.